domenica 31 marzo 2013

Jamal Ahmad, L'acqua più dolce del mondo


Uscito in Italia nel 2012 presso Bollati Boringhieri, L'acqua più dolce del mondo [ma quanto piatto e fuorviante il titolo italiano, in confronto con l'originale e ben più suggestivo  The Wandering Falcon (Il falcone errante)], è il libro di esordio di Jamil Ahmad, nato nel 1933 a Jalandahar, nel Punjab. Sì, la data di nascita è proprio quella che ho scritto, l'autore insomma ha oggi 80 anni, età davvero insolita per un esordiente. In realtà il manoscritto del romanzo è rimasto sepolto per più di trent'anni in un baule, a estrarlo dal quale non è stato l'autore, ma uno dei fratelli minori che, con la complicità della moglie di Jamil, inviò il testo a un concorso letterario indetto in Pakistan. I giudici del premio, riconoscendo la qualità del testo di Ahmad, lo proposero a Penguin India per la pubblicazione, avvenuta nel 2011, quando l'autore aveva quindi 78 anni.

È difficile dire se ci troviamo di fronte a un romanzo o a una raccolta di racconti: la narrazione infatti procede per capitoli staccati, con salti temporali e spaziali, con l'introduzione di personaggi nuovi senza apparente legame con quelli conosciuti in precedenza. In realtà il fil rouge c'è ed è costituito dal personaggio di Tor Baz, che compare in tutti gli episodi narrati, curiosamente senza mai esserne il protagonista.

venerdì 8 marzo 2013

Gioconda Belli, Nel paese delle donne

Oggi, che è l'8 marzo, mi è venuta voglia di riprendere in mano l'ultimo romanzo di una scrittrice sudamericana che amo molto, Goconda Belli: Nel paese delle donne e di riportare in questo blog la recensione che avevo fatto il 6 agosto 2011 in un altro blog: gruppodilettura.wordpress.com.

Gioconda Belli, quando nel 2009 a Torino presentò L’infinito nel palmo della mano, un curioso ma interessante romanzo su Adamo e Eva, annunciò che stava lavorando a un romanzo sulle donne al potere. Il 26 giugno 2011 in Italia è stato pubblicato Nel paese delle donne e la Belli in persona lo ha presentato a Milano, al Centro della pace di Bolzano e al festival di Polignano. Le scelte di questa scrittrice sono sempre coraggiose e non deludono. Anche questo ultimo romanzo è di piacevole lettura, ben costruito, come sempre ben scritto e non banale nella sua utopia. 

giovedì 7 marzo 2013

Adekeye Adebajo, The Curse of Berlin

Mi sembra interessante segnalare il saggio The Curse of Berlin: Africa after the cold war (La maledizione di Berlino: l'Africa dopo la guerra fredda).  L’autore, Adekeye Adebajo, è dal 2003 direttore esecutivo del Centre for Conflict Resolution di Cape Town. Ha insegnato alla Columbia University e alla Stanford University. Ha inoltre collaborato con missioni delle Nazioni Unite in Sudafrica, Sahara Occidentale e Iraq.

Il saggio The Curse of Berlin (La maledizione di Berlino)  fa riferimento alla Conferenza di Berlino del 1884-1885, durante la quale gli stati europei stabilirono di fatto le regole per la spartizione dell’Africa. Quegli eventi storici e strutturali, è la tesi sostenuta nel libro, continuano a influenzare e plasmare le relazioni internazionali dell’Africa contemporanea. Questa ricerca è frutto di un approccio storico, anche se si concentra soprattutto sulla contemporaneità.

lunedì 4 marzo 2013

Anita Desai, Il villaggio sul mare

Per assaggiare ancora un po’ di India, un romanzo breve e neppure tanto recente: mi riferisco a Il villaggio sul mare di Anita Desai, pubblicato nel 1982 e in Italia nel 2002. E’ sempre piacevole leggere o rileggere questa scrittrice, nata e vissuta a lungo in India, a Calcutta, Bombay, Delhi, di madre tedesca e di padre bengalese. Oggi, invece, vive tra gli Usa, il Messico e l’India, dove ritorna spesso. 

Il romanzo ha qualcosa di autobiografico, come lei stessa dichiara nell’introduzione. “Non viene dalla mia infanzia, ma dall’infanzia dei miei figli”. Anita viveva a Bombay e, quando era possibile, fuggiva da una città affollata e piena di problemi, per andare al mare, in un piccolo villaggio di pescatori, per vivere in un’atmosfera idilliaca:  “correre a piedi nudi sulla sabbia tiepida e fin dentro il mare, guardare le barche che tornano a riva al tramonto con le reti colme di pesce, nei pomeriggi torridi riposare all’ombra di palme fruscianti, placare la sete con il latte di cocco fresco”