mercoledì 27 giugno 2012

Sindiwe Magona, una voce per il Sudafrica


La vita della scrittrice sudafricana Sindiwe Magona potrebbe essere presa come modello della lotta di una volontà indomabile contro condizioni di partenza che difficilmente avrebbero potuto essere più avverse.

Nata in un villaggio sudafricano negli anni precedenti l'apertheid, (come ci racconta nella sua autobiografia Ai figli dei miei figli) Sindiwe ha sperimentato fin dall'infanzia condizioni alienanti e crudeli, come la privazione di ogni comfort materiale,  lo sradicamento dalla comunità in cui era cresciuta, a causa delle leggi che concentravano gli africani in townships squallide e degradate,  le difficoltà di studiare, in una società che poneva mille ostacoli alla formazione culturale dei neri.

Nonostante tutto, tale era la sua volontà che Sindiwe riuscì ad acquisire il diploma di maestra, per poi rendersi conto però di quanto fosse difficile per gli insegnanti di colore svolgere dignitosamente il proprio lavoro, nelle scuole che il governo degli Afrikaaner riservava loro: la prima classe in cui si trovò ad insegnare, per esempio, era composta di settantadue alunni, privi di tutto, matite, gomme, libri di testo... Fu così che Sindiwe comprese che i programmi scolastici per le popolazioni indigene erano solo una tragica farsa, il cui vero scopo era quello di mantenere il più possibile nell'ignoranza le popolazioni locali, per le quali il governo dei Boeri non aveva intenzione di "sprecare" risorse.

Abbandonata dal marito poco prima della nascita del terzo figlio, Sindiwe dovette lasciare il lavoro di maestra e accettare qualunque occupazione, per vivere e mantenere i suoi bambini: la venditrice di pesce fritto, la domestica in casa di bianchi tirannici e arroganti, arrivò perfino  a comprare a credito dal macellaio teste di pecora per poi rivenderle il giorno dopo, arrostite, pagando con il ricavato il debito presso il macellaio.

Nonostante tutte le immense difficoltà e le brucianti ferite all'orgoglio di una persona costretta a sentirsi tollerata nel proprio paese, Sindiwe Magona riuscì a ottenere brillantissimi traguardi: laureatasi per corrispondenza presso l'Università del Sudafrica, emigrò negli Stati Uniti, dove ottenne un master alla Columbia University e cominciò a lavorare presso le Nazioni Unite, nel Department of Public Information, incarico ricoperto sino al 2003, anno del suo pensionamento e del ritorno in Sudafrica. Nella sua lunga carriera di scrittrice e di attivista per la giustizia e i diritti umani, Magona ha collezionato prestigiosi premi letterari internazionali (tra cui nel 2007 il Premio Grinzane Cavour Terra d'Otranto), oltre che numerosi riconoscimenti per il suo impegno contro le discriminazioni razziali e a favore delle donne. Nel 1976 è stata anche tra le fondatrici del Women Peace Movement.

Davvero una vita straordinaria, che testimonia un grande coraggio e un'ancor maggiore forza di volontà, scaturiti da un fisico minuto e apparentemente fragile: la stessa Sindiwe ci fa sapere che, anche con i tacchi, la sua statura non arriva a m.1,50!

Da madre a madreIl libro forse più famoso di Sindiwe Magona è l'intenso romanzo Da madre a madre, ambientato negli ultimi anni dell'apartheid e ispirato a un tragico fatto realmente accaduto, l'uccisione di una giovane pacifista americana avventuratasi in una township di Città del Capo, ad opera di una folla di ragazzi neri, che sfogarono su questa vittima incolpevole tutto il loro odio e la loro frustrazione. 

Nel romanzo la madre del ragazzo accusato di essere l'esecutore materiale del delitto scrive alla madre della vittima. Pur pienamente consapevole della colpevolezza del figlio, la narratrice racconta all'altra, da madre a madre, come anche suo figlio non meritasse di diventare un assassino, come una società discriminante ed ingiusta abbia portato via il figlio anche a lei, come secoli di oppressione e soprusi abbiano prodotto odi e vendette e come proprio i giovani siano le vittime più vulnerabili. 

Intenso, scritto con sorprendente maestria narrativa, con un intreccio che ricalca gli schemi del poliziesco (solo alla fine sapremo come sono andate esattamente le cose), il romanzo colpisce per la grande forza evocativa, restituendoci la disperazione di chi ha perso tutto, anche i figli. Una potente testimonianza contro le discriminazioni e le ingiustizie di una colonizzazione ottusa e disumana.

Sindiwe Magona, Da madre a madre, Ed. Gorée, Iesa (SI) 2005
                           - Ai figli dei miei figli, Ed. Nutrimenti, Roma 2006

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