lunedì 28 maggio 2012

Masha Hamilton, La biblioteca sul cammello

La biblioteca sul cammello è un romanzo di Masha Hamilton, una giornalista e scrittrice americana, corrispondente dal Medio Oriente, dall’Afghanistan, da Mosca, scritto dopo avere trascorso diversi mesi in Africa, per partecipare alle iniziative del Kenya National Library Service

Esiste da dieci anni un progetto per diffondere la lettura tra i popoli nomadi: per combattere l’analfabetismo i libri viaggiano di villaggio in villaggio, fino agli insediamenti più piccoli. E così anche la protagonista del romanzo, Fiona Sweeney, bibliotecaria a New York, nel 2003 si trasferisce in Kenya, per partecipare ad un progetto che prevede, per questo vasto e arido territorio dell’Africa nord-occidentale, di fornire servizi bibliotecari alle comunità rurali più lontane, in zone non raggiungibili con veicoli, utilizzando i cammelli per il trasporto dei libri. Nairobi e Garissa sono le grandi città, “le città lontane” del Kenya, ma il villaggio in cui è ambientata la vicenda è Mididima, a tre ore e mezzo da Garissa, fatto di case costruite con sterco e ramoscelli e abitato da una minuscola tribù nomade di non più di 175 abitanti, abituata da secoli a spostarsi nel deserto, per sfuggire la siccità o altri flagelli:



...una manciata di vita concentrata. Uomini, donne e bambini erano sparsi qua e là come un centinaio di fazzoletti variopinti lasciati cadere nell’erba, mucche e capre insieme a loro, non legate, come fossero compagni prediletti. Dove trovavano i rossi e i gialli in cui si avvolgevano? A New York la moda privilegiava colori associati al terreno zuppo e ai cibi viscidi - neri e marroni e grigi, ribattezzati noce moscato, platino, melanzana, mezzanotte. Lì invece, le tinte sembravano uscite da vaschette di colori a dita, gli indumenti simili a un poema rap o a un grido rivolto al loro dio elementare, l’Essere-dalle-cento-gambe- un riferimento al sole, con i suoi raggi come gambe...

Il libro consta di 41 capitoli, dedicati ciascuno ad un personaggio: alcuni a Fiona, altri ad alcuni abitanti di Mididima, che, nei riguardi della biblioteca itinerante a dorso di cammello, hanno atteggiamenti diversi. Del resto è ovvio che in un villaggio, dove la vita scorre da sempre senza cambiamenti, un oggetto nuovo come il libro non può essere che sconcertante e suscitare diffidenza. 
Kanika, per esempio, è un’adolescente che attende con ansia

il giorno in cui sarebbero arrivati i libri, chiusi in casse di legno che penzolavano ai lati della gobba di un cammello. Ben presto si sarebbe ritrovata ad accarezzare copertine e a passare le dita su parole scelte a caso, prima di concentrarsi sui due volumi che poteva prendere in prestito… e che leggeva con la stessa velocità con cui le locuste divoravano. 

Aveva imparato a leggere attraverso “una malconcia Bibbia in inglese che un missionario aveva regalato alla madre”. Per Kanika il volume non ha nulla a che vedere con la religione: come i vicini crede nell’Essere-dalle-cento-gambe e negli spiriti che vivono in ogni cosa. Kanika è assistente del maestro Matami, che da quasi 4 mesi “dava libri da esplorare ai bambini a cui insegnava in tono cantilenante l’alfabeto in swahili e in inglese.” 
Marsha Hamilton in Kenya

Anche Neema, la nonna di Kanika, sa leggere, è una delle poche donne con un’autorità patriarcale nel villaggio e si vergogna di ammettere di aver creduto che la Bibbia fosse l’unico libro di storie al mondo . Le storie dei libri, l’incontro con altre donne dei libri sono ora la sua linfa vitale. 

Interessante un personaggio come Scar boy, giovane diciassettenne, sfigurato da bambino da una iena e che mette a rischio la continuità della biblioteca sul cammello, perché non restituisce due libri,un’edizione illustrata per bambini dell’ Iliade e dell’Odissea, a cui ha strappato le pagine e nei cui spazi bianchi si esprime attraverso disegni. I disegni per Scar boy sono come i libri per l’americana Fiona:

un luogo in cui conservare quell’ingannevole afflusso di emozioni umane, dalla gratitudine di essere vivo alla frustrazione per gli stenti di quella stessa vita - no di più - un’espressione del bisogno di staccarsi dalla propria limitatezza per unirsi all”Essere-dalle-cento-gambe, ai raggi del sole

Molti altri, invece, a Mididima non vogliono avere nulla a che spartire con i libri, non vogliono sprecare la preziosa luce del giorno a guardare della carta, non vogliono che caduchi pezzi di carta con le loro nuove idee distruggano l’antica saggezza degli antenati:

Quando a Mididima muore un anziano si perdono una dozzina di biblioteche, ognuna più preziosa di quella che giunge sulla groppa dei cammelli. Alcuni dei nostri anziani vedono la biblioteca itinerante come una tribù nemica. Dicono che i libri sono abitati da spiriti maligni che distruggeranno la nostra cultura. Che i nostri giovani verranno attirati nelle città, dove per vivere spazzeranno le strade e le nostre ragazze vi dormiranno, e il loro cuore resterà eternamente vuoto perché costretti a vivere in un unico posto anziché vagare liberi. I nostri valori non sono i loro. Noi rispettiamo le lezioni degli antenati.

Rinvio per le conclusioni alla lettura diretta di questo romanzo e a Fiona, che, in attesa di ritornare a New York, si domanda “chi aveva dato in quell’arido insediamento di Mididima, e chi aveva ricevuto, chi imparato e chi insegnato”. E "grazie" nella lingua poetica di questa tribù del deserto diventa: “Acqua fresca sulle tue guance”. Il romanzo si chiude ricordando gli indirizzi a cui possono essere inviate le donazioni in libri alla biblioteca sul cammello in Kenia, ma anche a d altre piccole biblioteche sparse in tutta l’Africa. Anche scrittrici famose come Isabelle Allende o Nicole Krauss e altri hanno donato i loro cinque libri preferiti. 

Non è tanto il romanzo in sé come tipo di scrittura che mi abbia coinvolto, quanto la scoperta di questa iniziativa per fare arrivare il libro nei villaggi più sperduti di uno stato africano. In seguito ho poi scoperto che, invece, nello Zimbabwe, per i servizi bibliotecari e multimediali si usano gli asini, che trainano carri appositamente progettati, che, oltre a fornire libri, forniscono materiali per la comunicazione elettronica, via radio, fax, posta elettronica, grazie ad un sistema di pannelli solari. Interessante, non vi pare?

Masha Hamilton, La biblioteca sul cammello, Garzanti, 2007/2009 , pp.284

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