mercoledì 23 novembre 2011

Stefano Liberti, Land grabbing

Land grabbingIl fenomeno del land grabbing forse non dice ancora molto al grande pubblico, ma è un tema di attualità per molti Paesi del mondo, soprattutto in Africa e in America Latina.

L'"accaparramento di terre” consiste nell’affitto o acquisto di enormi quantità di terra nelle nazioni africane o sudamericane da parte di Paesi come l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, la Libia, la Corea del Sud – che dispongono di consistenti risorse economiche, ma di spazi coltivabili largamente inadeguati al fabbisogno alimentare delle loro popolazioni – e di grandi multinazionali dell’agrobusiness – che hanno sempre più fame di terra destinate a piantagioni per la produzione di biocarburanti.
Anche numerose società finanziarie si sono lanciate in questa corsa, attratte dai ricavi che la terra sembra promettere nel breve e nel medio periodo.

Come si traduce tutto questo nelle economie, nelle società e negli...
ecosistemi interessati da questo fenomeno? Qual è il destino delle persone che vivono su quelle terre? O il ruolo delle classi dirigenti dei Paesi che stanno “svendendo” ampie porzioni del loro territorio nazionale?


Stefano Liberti, giornalista redazioni esteri del Manifesto e autore del reportage A Sud di Lampedusa, esplora i diversi aspetti di questa questione, spaziando dall’Etiopia all’Amazzonia, passando per la borsa di Chicago, in un libro pubblicato da Minimum Fax.

Stefano Liberti, Landgrabbing, Minimum Fax

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